Da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare?
Vorremmo individuare con i benefici della legge 112/2016 servizi per giovani adulti diversamente Abili, per quando un domani i genitori o i loro famigliari per cause naturali, non potranno più essere presenti in famiglia a garantire loro affetto e sostegno materiale.
Uno dei nostri scopi è “l’educare al coabitare”, inteso come condivisione di spazi individuali in autonomia, all’interno di un rapporto spazio e tempo.
Giovani adulti imparano perciò a vivere insieme tra di loro con gli operatori di sostegno e di prossimità. Creando una vita propria in un contesto di quotidianità, all’interno della rete dei servizi diurni già consolidati, sviluppando una forma di residenzialità con un modello più simile alla famiglia.
Siamo convinti che per fare ciò, ci sia bisogno di un vero cambiamento culturale: la diversità intesa come aspetto della vita, di tutte le vite e non solo delle famiglie direttamente coinvolte.
Accettando la fragilità degli altri, cominceremo solo dopo ad accettare anche le nostre fragilità.
La nuova percezione della persona con disabilità all’interno della società è fondamentale per l’innovazione sociale. Il benessere di queste persone giovani adulti, e la condivisione di tutti i membri di una comunità, sono i primi passi per l’accettazione della diversità e la sua trasformazione, da soggetto portatore di bisogni a espressione e valorizzazione di risorse.
Ripartire perciò dal punto: “di dove eravamo rimasti” prima che il male invisibile Covid 19 ci ha costretto ad un cambiamento culturale nelle nostre abitudini e delle nostre deboli certezze, e lavorare con maggiore determinazione e nuovo slancio anche creativo, per individuare nuovi percorsi in rete.
Valorizzare il tempo libero, i momenti di socializzazione pur con i limiti imposti dalla pandemia, e tornare ad essere realtà educante nella Solidarietà, con la grande forza del Volontariato.
Dobbiamo avere oggi più di ieri, il coraggio e la forza di muovere il territorio con nuove opportunità, dettate anche dalla legge 112/2016 Dopo di Noi e dalle esperienze di residenzialità leggera già presenti oggi nei nostri territori, come modelli che hanno anticipato l’approvazione della legge.
Non ci può essere un “Dopo di Noi” se non si prepara un “Durante Noi” ed è questo uno degli obbiettivi legati alla nostra costituzione ed al nostro progetto.
Fare rete con l’ente locale, le parrocchie, gli oratori, gli enti economici, gli organismi della cooperazione e del Terzo Settore il mondo della Solidarietà e del Volontariato, per favorire un cambiamento culturale necessario ed auspicabile, che porti a progettare nuovi percorsi inclusivi per i ragazzi e famiglie.
La nostra associazione “Le Ali dell’Allodola Famiglie Oltre Noi”, intende aprirsi a nuove progettualità sostenibili e condivisibili, all’interno delle quali portare come in passato, la voce e l’esperienza delle famiglie, con le quali individuare assieme al territorio, nuove possibilità di sviluppo della rete dei servizi dedicati al sostegno alla fragilità ed alla disabilità.
È questo un ”Grande Sogno” che ancora vorremmo realizzare.